giovedì 13 giugno 2013

Mario Vanni


Nato a San Casciano in Val di Pesa il 23 dicembre 1927, di professione portalettere, Vanni, detto Torsolo per la sua esilità, è rimasto particolarmente famoso come inventore involontario della locuzione "compagni di merende", che i media ricavarono dalla caricatura di una sua espressione. Sentito infatti come testimone al processo contro Pacciani, il postino, alla domanda «Signor Vanni, che lavoro fa lei?» rispose iniziando la sua deposizione in modo inatteso e illogico dicendo «Io sono stato a fa' delle merende co' i' Pacciani no?», suscitando così l'ilarità generale e facendo supporre al PM che l'interrogato fosse stato istruito a dare precise risposte. Il suo continuo, goffo e reticente riferimento a tali "merende", oltre a determinarne l'incriminazione, produsse l'ironico modo di dire, usato per indicare persone legate da un rapporto losco o comunque poco onesto.

Vanni viene arrestato in concomitanza con l'assoluzione (poi annullata) di Pietro Pacciani, per concorso in duplice omicidio e vilipendio di cadavere, messo in atto secondo l'accusa proprio assieme a Pacciani. Vanni, ha dimostrato durante lo svolgimento del processo un atteggiamento ostile nei confronti dei giudici, dettato in maggior parte dall'ignoranza, dall'abuso di alcol, dalla paura e dalla sua età avanzata, che non gli permetteva forse di comprendere lucidamente lo svolgersi delle udienze. Viene spesso richiamato e allontanato dall'aula, fino ad essere espulso dopo aver lanciato invettive sul PM e aver vantato la sua fede politica per Mussolini. Tuttavia, il suo avvocato difensore Nino Filastò riuscì in seguito a farlo riammettere in aula.

Vanni fu condannato al carcere a vita. La condanna, per soli quattro degli otto duplici omicidi, è stata resa definitiva nel 2000 dalla Corte di Cassazione. Nel 2004 la pena gli viene sospesa per motivi di salute, e Vanni trascorre i suoi ultimi cinque anni di vita in una casa di riposo per anziani non autosufficienti a Pelago, in provincia di Firenze. Ricoverato il 12 aprile 2009 all'ospedale toscano di Ponte a Niccheri è morto il giorno dopo.Era l'ultimo compagno di merende ad essere rimasto in vita.

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