La vita di Simonetta
Simonetta nasce nel 1945 in una famiglia benestante originaria
della provincia di Vercelli che si è trasferita
a Milano nel 1966; Francesco, il padre, è un contabile della Montedison mentre la madre,
laureata in lettere, è casalinga e uno zio è monsignore. Ha due sorelle: Elena, di 27 anni,
assistente di chimica alla Statale ed Elisabetta,
che studia biologia. Simonetta si è
laureata nel 1969 in scienze politiche alla Cattolica con una
tesi intitolata "Il premio nell'ordinamento costituzionale inglese.
Grazie all'aiuto del padre viene assunta alla Montedison al Centro laureati di Piazzale Cadorna 5
e si occupa della selezione del personale; inoltre si occupa di volontariato nelle Dame di san
Vincenzo e nella Croce Rossa. Attraente ma non vistosa, non
ha relazioni amorose e viene da tutti descritta come una giovane riservata e
discreta, molto precisa e stimata sul lavoro e nel volontariato.
Sabato 24
luglio 1971 Simonetta deve sbrigare
alcune commissioni: andare in profumeria, recarsi da un tappezziere per
scegliere dei rivestimenti per le sedie di casa e comprare un dizionarietto di
lingua francese, dato che partirà per la Corsica in serata con la famiglia. Da casa (via Osoppo)
arriva in corso Vercelli che percorre a piedi, dopo una sosta in profumeria,
fino ad arrivare in corso Magenta. Qui prosegue per una via laterale che la
porta in via Carducci. Fa un acquisto in una profumeria - dove si ricordano di
averla vista, ma di sfuggita - sotto una galleria che collega alla Cattolica.
Inspiegabilmente entra in università dal portone di largo Gemelli. L'ipotesi più
accreditata è che avesse avuto bisogno di andare in bagno e avesse preferito
andare in un luogo che conosceva bene. È in quel bagno che verrà ritrovata
uccisa da numerosi colpi di coltello. I genitori l'aspettano per pranzo ma, non vedendola arrivare, si
allarmano; denunceranno la scomparsa al commissariato di zona
Magenta.
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