La conclusione del caso
Piccioni, Montagna e Polito a processo

Piccioni, Polito e Montagna durante il Processo
Wilma Montesi
Il 20 giugno 1955
Piccioni, Montagna e Polito vennero rinviati a giudizio da Sepe presso la Corte
di Assise, iscritti tra gli imputati per un processo penale sulla vicenda. Il 21 gennaio 1957 a Venezia si aprì il dibattimento.
Montagna negò di aver conosciuto la Montesi, e Polito, ormai in pensione, confermò la tesi ufficiale dell'incidente in mare.
Alida Valli depose in
favore di Piccioni, confermando che i giorni precedenti il decesso della
Montesi, Piero Piccioni era con lei a Ravello. Il musicista lasciò quella
località lo stesso 9 aprile, rientrando nella sua casa di Roma poco dopo le 14 e
poche ore dopo si trovava nello studio di un noto clinico per una visita alla
gola, ove lamentava un forte dolore. Dietro suggerimento del medico si era messo
a letto e ci rimase anche il giorno successivo, come potevano testimoniare
l'infermiere, che gli fece l'iniezione quella sera stessa, un medico che lo
visitò il giorno dopo e gli amici che si recarono in visita a casa sua. L'alibi
comunque era già noto agli inquirenti nella fase istruttoria.[13]
Alle 00.40 del 28 maggio il tribunale riconobbe
gli imputati innocenti e li assolse con formula piena.
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