giovedì 13 giugno 2013

L'adesione al fascismo


Figlio di un chimico e di un'insegnante di matematica, fu sostenitore del fascismo ed allo scoppio della seconda guerra mondiale s'arruolò volontario. Militò nella Xª Flottiglia MAS di Junio Valerio Borghese; dopo l'8 settembre 1943, aderì alla Repubblica Sociale Italiana. Restò legato al principe anche dopo la guerra ed in suo onore chiamò la seconda figlia Junia.

Nel 1943-44, nella Roma occupata dai nazifascisti, fu vice questore di Pubblica Sicurezza sotto il questore Pietro Caruso, informatore del capitano delle SS Erich Priebke e del colonnello Herbert Kappler e fece parte della famigerata Banda Koch, un reparto speciale del Ministero dell'Interno della Repubblica Sociale Italiana[2].

Alla fine della guerra fu sul fronte di Trieste a contrastare il IX Corpus sloveno, di nuovo con Borghese, come corrispondente di guerra della Decima, con il grado di sottotenente.

Un suo fratello aviatore morì in guerra; in un incidente stradale occorsogli presso Novara (altre fonti dicono Verona), nel 1944, egli stesso aveva riportato esiti permanenti in termini di menomazioni fisiche (aveva il naso ricucito ed era claudicante). Sull'origine di queste menomazioni fisiche circolavano però anche altre versioni: secondo alcune sarebbero state causate da un violento pestaggio subito da un gruppo di partigiani, secondo altre a malmenarlo sarebbero stati addirittura alcuni commilitoni fascisti a causa di un presunto tradimento.

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