Cineasta e letterato
Nel mese di agosto
scrisse la sceneggiatura per il film di Mauro Bolognini, Marisa la civetta, e contemporaneamente
collaborò con Fellini alle Notti di Cabiria. Alternando il suo
impegno di cineasta con quella di letterato, scrisse, in questo periodo,
articoli di critica sul settimanale "Il Punto" (la prima recensione sarà per "La
Bufera" di Montale) e assistette i nuovi giovani scrittori di "Officina", come
Arbasino, Sanguineti e Alfredo Giuliani, che
emergeranno in seguito nel Gruppo '63. Fece nuove amicizie tra le quali si
annovera quella con Laura
Betti, Adriana Asti,
Enzo Siciliano, Ottiero Ottieri.
Ispirato dalla crisi
ideologica e politica in atto (il rapporto Kruscev al "XX Congresso" del Partito comunista sovietico aveva
segnato il rovesciamento dell'epoca staliniana mettendo in evidenza il contrasto con quanto
era successo in Polonia e in Ungheria – Rivolta di Poznań - ) il 1956 sarà
l'anno della stesura definitiva delle "Ceneri di Gramsci" e della prima bozza
del romanzo Una vita violenta.
Il dattiloscritto de
Le ceneri di
Gramsci, composto da undici poemetti scritti tra il 1951 e il 1956,
venne spedito da Pasolini a Garzanti nell'agosto del 1957. L'opera, come già era successo per Ragazzi di
vita, accese un contrastato dibattito critico ma ebbe un forte impatto sul
pubblico che in quindici giorni esaurì la prima edizione. Al premio Viareggio,
che si tenne nell'agosto di quell'anno, il libro venne premiato insieme al
volume Poesie di Sandro Penna, e Quasi una vicenda, di Alberto
Mondadori. Italo Calvino
aveva già espresso, con dure parole, il suo giudizio nei confronti del
disinteresse di alcuni critici marxisti sostenendo che per la prima volta "in un
vasto componimento poetico viene espresso con una straordinaria riuscita
nell'invenzione e nell'impiego dei mezzi formali, un conflitto di idee, una
problematica culturale e morale di fronte a una concezione del mondo
socialista".
Collaborò intanto a
"Vie Nuove" e a luglio, in veste di inviato speciale, si recò a Mosca al Festival della gioventù mentre presso l'editore
Longanesi uscirono i versi de
L'usignolo della Chiesa cattolica. Lavorò anche alacremente a "Una vita
violenta", scrisse la sua prima autonoma sceneggiatura, "La notte brava", e
collaborò con Bolognini a "Giovani mariti".
Nel dicembre del 1958 terminò Una vita violenta che consegnerà
all'editore Garzanti nel marzo del 1959 e, alla fine di un lungo lavoro di "autocensura" reso
necessario soprattutto per un episodio considerato dall'editore pericoloso dal
punto di vista politico, il libro uscirà a maggio dello stesso anno ma, come già
successo per Ragazzi di vita, non otterrà né il premio Viareggio né quello
Strega. Apprezzato e stimato comunque da una consistente gruppo di letterati
otterrà il "premio Crotone" da una giuria composta da Ungaretti, Debenedetti, Moravia, Gadda e Bassani.
Durante l'estate
Pasolini fece un viaggio giornalistico lungo le coste italiane
come inviato del mensile Successo e scrisse tre puntate dal titolo La
lunga strada di sabbia. Tradusse l'Orestiade di Eschilo per la compagnia teatrale di Vittorio Gassman e riordinò i versi che compongono La religione del mio tempo.
L'Azione cattolica nel frattempo aveva
provveduto a sporgere denuncia "per oscenità" alla magistratura per "Una vita
violenta", denuncia che verrà però subito archiviata.
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