sabato 15 giugno 2013

Cineasta e letterato


Nel mese di agosto scrisse la sceneggiatura per il film di Mauro Bolognini, Marisa la civetta, e contemporaneamente collaborò con Fellini alle Notti di Cabiria. Alternando il suo impegno di cineasta con quella di letterato, scrisse, in questo periodo, articoli di critica sul settimanale "Il Punto" (la prima recensione sarà per "La Bufera" di Montale) e assistette i nuovi giovani scrittori di "Officina", come Arbasino, Sanguineti e Alfredo Giuliani, che emergeranno in seguito nel Gruppo '63. Fece nuove amicizie tra le quali si annovera quella con Laura Betti, Adriana Asti, Enzo Siciliano, Ottiero Ottieri.

Ispirato dalla crisi ideologica e politica in atto (il rapporto Kruscev al "XX Congresso" del Partito comunista sovietico aveva segnato il rovesciamento dell'epoca staliniana mettendo in evidenza il contrasto con quanto era successo in Polonia e in Ungheria – Rivolta di Poznań - ) il 1956 sarà l'anno della stesura definitiva delle "Ceneri di Gramsci" e della prima bozza del romanzo Una vita violenta.

Il dattiloscritto de Le ceneri di Gramsci, composto da undici poemetti scritti tra il 1951 e il 1956, venne spedito da Pasolini a Garzanti nell'agosto del 1957. L'opera, come già era successo per Ragazzi di vita, accese un contrastato dibattito critico ma ebbe un forte impatto sul pubblico che in quindici giorni esaurì la prima edizione. Al premio Viareggio, che si tenne nell'agosto di quell'anno, il libro venne premiato insieme al volume Poesie di Sandro Penna, e Quasi una vicenda, di Alberto Mondadori. Italo Calvino aveva già espresso, con dure parole, il suo giudizio nei confronti del disinteresse di alcuni critici marxisti sostenendo che per la prima volta "in un vasto componimento poetico viene espresso con una straordinaria riuscita nell'invenzione e nell'impiego dei mezzi formali, un conflitto di idee, una problematica culturale e morale di fronte a una concezione del mondo socialista".

Collaborò intanto a "Vie Nuove" e a luglio, in veste di inviato speciale, si recò a Mosca al Festival della gioventù mentre presso l'editore Longanesi uscirono i versi de L'usignolo della Chiesa cattolica. Lavorò anche alacremente a "Una vita violenta", scrisse la sua prima autonoma sceneggiatura, "La notte brava", e collaborò con Bolognini a "Giovani mariti".

Nel dicembre del 1958 terminò Una vita violenta che consegnerà all'editore Garzanti nel marzo del 1959 e, alla fine di un lungo lavoro di "autocensura" reso necessario soprattutto per un episodio considerato dall'editore pericoloso dal punto di vista politico, il libro uscirà a maggio dello stesso anno ma, come già successo per Ragazzi di vita, non otterrà né il premio Viareggio né quello Strega. Apprezzato e stimato comunque da una consistente gruppo di letterati otterrà il "premio Crotone" da una giuria composta da Ungaretti, Debenedetti, Moravia, Gadda e Bassani.

Durante l'estate Pasolini fece un viaggio giornalistico lungo le coste italiane come inviato del mensile Successo e scrisse tre puntate dal titolo La lunga strada di sabbia. Tradusse l'Orestiade di Eschilo per la compagnia teatrale di Vittorio Gassman e riordinò i versi che compongono La religione del mio tempo. L'Azione cattolica nel frattempo aveva provveduto a sporgere denuncia "per oscenità" alla magistratura per "Una vita violenta", denuncia che verrà però subito archiviata.

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