giovedì 13 giugno 2013

La scoperta del cadavere


Mario Toso, un seminarista di 21 anni che frequenta la facoltà di filosofia, alle nove del mattino del 26 luglio sale le scale del Blocco G cercando il luogo dove effettuare delle ricerche. Raggiunto l'ammezzato si insospettisce dallo scrosciare ininterrotto dell'acqua che proviene dal bagno delle donne: una volta entrato scopre il corpo di Simonetta colpito da 33 coltellate, di cui sette mortali e dodici su ventre, collo e volto. Il corpo era ancora vestito e non vi erano segni di violenza; ferite sulle mani e macchie sulle pareti confermarono che la ragazza tentò di difendersi. Chiamato aiuto, il ragazzo si precipiterà a casa e tornerà dopo due giorni a testimoniare l'accaduto. Sulla scena accorrono le forze dell'ordine, assistite dal S.P. Paolillo, dai commissari Caracciolo e Rosati, nonché dal maggiore dei CC Rossi. Il riconoscimento della salma fu affidato a due lontani parenti, perché il padre della ragazza fu colpito da due infarti e la madre ebbe un collasso una volta appresa la notizia.

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