giovedì 13 giugno 2013


 

Indagini 


L'autopsia e le successive indagini accertarono che Anna Bracci fu vittima di un tentativo di stupro; la resistenza provocò la reazione dell'aggressore che la colpì ripetutamente. Credendola morta, la gettò in un profondo pozzo per l'irrigazione dove, agonizzante, annegò.

Circa una settimana dopo il rinvenimento del cadavere, Lionello Egidi confessò l'omicidio, quindi ritrattò le dichiarazioni. Il successivo processo (1952) vide il suo proscioglimento per insufficienza di prove. La condanna in appello, a 26 anni (1955), venne annullata dalla Cassazione nel gennaio 1957. Il delitto rimane senza colpevoli.

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