La polemica con i giovani sessantottini
In seguito ai celebri
scontri di Valle Giulia, scoppiati tra
i reparti della polizia che avevano occupato preventivamente la facoltà romana
di Architettura e giovani studenti, scrisse la poesia Il P.C.I. ai
giovani!! che, destinata alla rivista "Nuovi
Argomenti" uscì, senza preavviso, su l'Espresso scatenando una forte polemica. Nella
poesia Pasolini si rivolge ai giovani dicendo che la loro è una falsa
rivoluzione e che essi sono solamente dei borghesi conformisti, strumenti nelle mani della
nuova borghesia.
« Ho passato la vita a odiare i vecchi borghesi moralisti, e adesso, precocemente devo odiare anche i loro figli… La borghesia si schiera sulle barricate contro se stessa, i "figli di papà" si rivoltano contro i "papà". La meta degli studenti non è più la Rivoluzione ma la guerra civile. Sono dei borghesi rimasti tali e quali come i loro padri, hanno un senso legalitario della vita, sono profondamente conformisti. Per noi nati con l'idea della Rivoluzione sarebbe dignitoso rimanere attaccati a questo ideale. » |
La poesia venne
strumentalizzata da alcuni, non capita da altri, e ancora oggi, scomparso
l'autore, viene spesso citata per sostenere tesi differenti. Può essere
illuminante sulle reali intenzioni di Pasolini andare a rileggerne la versione
integrale e soprattutto la tavola rotonda che
l'Espresso ospitò qualche settimana dopo la pubblicazione, tavola rotonda a cui
partecipò Pasolini stesso; nonché quanto lo stesso autore scriverà un anno dopo
(17 maggio 1969) nella rubrica "Il Caos" sul settimanale Tempo.
Durante le giornate della Mostra del
Cinema di Venezia, a fine agosto 1968, Pasolini fu volgarmente contestato
(mentre stava visitando Ca' Foscari assieme a Cesare Zavattini) da studenti
universitari riuniti in quei giorni in assemblea nazionale. I giornali non
diedero notizia di quel triste episodio, anche se vi assistettero numerosi
giornalisti italiani e
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