Rivendicazioni
Il 23 marzo, il giorno
dopo i funerali di Fausto e Iaio, giunge a Roma una nuova rivendicazione del
duplice omicidio. In quei giorni ce ne sono state altre (una persino a Palermo)
tutte con sigle fasciste. La rivendicazione considerata più credibile dagli
inquirenti, appartiene all'Esercito nazionale rivoluzionario NAR - brigata combattente Franco Anselmi. Anselmi
era un neofascista romano, morto dodici giorni prima dell'omicidio di Fausto e
Iaio, mentre tentava di rapinare un'armeria della capitale.
Tra gli appartenenti al
gruppo di Anselmi c'è Massimo Carminati, un criminale che svolge i
"lavori sporchi" per conto della banda della Magliana, la più potente
organizzazione criminale romana, e ha rapporti con i servizi segreti. Tra le
molte cose, Carminati sarà accusato di aver ucciso Carmine Pecorelli e di aver lavorato con due
ufficiali del Sismi a un
tentativo di depistaggio dell'inchiesta sulla strage di Bologna; insieme a lui Claudio Bracci e Mario Corsi. Nei loro confronti
ci sono alcuni indizi e le dichiarazioni dei pentiti.
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