Il processo di primo grado (3 febbraio 2010 - 26 gennaio 2011)
Calendario delle
udienze del processo di primo grado - (Pubblico ministero: sostituto procuratore
della Repubblica Ilaria Calò; Presidente della III sezione della Corte d'Assise
del Tribunale di Roma: giudice Evelina Canale; Giudice a latere: Paolo Colella; 6 giudici
popolari):
- 3 febbraio 2010: apertura del processo contro Raniero Busco. Il Comune di Roma si costituisce parte civile ed è rappresentato dall'avvocato Andrea Magnanelli.
- 16 febbraio 2010: deposizioni di Anna Di Giambattista, madre di Simonetta Cesaroni; Paola Cesaroni, sorella di Simonetta Cesaroni; Antonello Barone, fidanzato nel 1990 di Paola Cesaroni; mostrate in aula, attraverso tre cassette vhs e un dvd, alcune interviste televisive degli anni '90 rilasciate dai familiari di Simonetta Cesaroni e da Antonello Barone; ricostruzione degli ultimi mesi di vita della vittima e dei suoi rapporti con l'imputato; lettura in aula del contenuto delle ultime lettere private scritte da Simonetta Cesaroni. Conferito al perito Mario Franco l'incarico di trascrivere delle intercettazioni telefoniche.
- 24 febbraio 2010: deposizioni di Marco Santangelo (capo della Volante 11), Luigi Piccinini (capo della Volante 12), Cherubino Gagliardi (ispettore della Squadra Mobile della Questura di Roma), Ciro Solimene (sovrintendente di Pubblica Sicurezza), alcuni dei poliziotti responsabili del sopralluogo nell'appartamento del delitto la notte dell'8 agosto 1990; mostrate le fotografie scattate durante il sopralluogo; deposizioni di Franco Martinelli (agente di polizia che con il collega Antonio Gaccetta eseguì un sopralluogo in via Poma il 27 agosto 1990, effettuando rilievi nella cabina dell'ascensore della scala B e prelevando tracce dalla pulsantiera, da un vetro dell'ascensore e da un frammento d'intonaco), Laura Nardi (agente di polizia che con il collega Antonio Gaccetta eseguì un sopralluogo in via Poma il 30 agosto 1990, effettuando rilievi nell'ufficio dell'ex AIAG e prelevando tracce da un poster appeso ad una parete, da un mobiletto d'alluminio e dal davanzale di una finestra), di Sergio Salis (agente di polizia che con i colleghi Laura Nardi e Umberto Minatore eseguì un sopralluogo in via Poma il 28 settembre 1990, effettuando rilievi nell'ufficio dell'ex AIAG e prelevando tracce dal termosifone della stanza del delitto); deposizioni di Luigi Mattiacci e Fabrizio Brezzi, rispettivamente l'agente e l'ispettore di polizia che interrogarono in Questura l'imputato il 10 settembre 1990.
- 12 marzo 2010: deposizioni di Luca Volponi, figlio di Salvatore Volponi; deposizioni di Ali Ben Musba (agente di polizia che il 21 agosto 1990 sequestrò nella portineria della scala B di via Poma un mazzo di chiavi di riserva dell'ufficio dell'ex AIAG) e di Danilo Gobbi (agente di polizia che il 28 agosto 1990 fu presente ad accertamenti svolti sul computer da lavoro di Simonetta Cesaroni, che si occupò della verifica-alibi di Ermanno Bizzocchi e di un interrogatorio di Luciano Menicocci e che si occupò di una agenda telefonica di Pietrino Vanacore consegnata per errore, dalla polizia, ai Cesaroni il 6 settembre 1990). In questa udienza si sarebbero dovuti ascoltare anche gli ex portieri della scala B di via Poma Pietrino Vanacore (che però è stato trovato morto suicida il 9 marzo) e la moglie, Giuseppa De Luca. Quest'ultima e il suo figliastro Mario (anche lui convocato come testimone al processo) hanno preferito non presentarsi in aula nel giorno indicato, dopo la tragica vicenda personale. Salvatore Volponi, datore di lavoro di Simonetta Cesaroni alla Reli S.a.s. nel 1990 (anch'egli convocato) ha inviato un certificato medico al tribunale di Roma per giustificare la sua assenza al processo. Il presidente della terza corte d'assise Evelina Canale dispone alla fase finale del dibattimento il termine per le deposizioni di Giuseppa De Luca e Mario Vanacore e al 7 aprile, salvo nuova indisposizione, il termine per la deposizione di Salvatore Volponi.
- 16 marzo 2010: deposizioni di Nicolino Grimaldi, portiere di via Poma 4; di Virginia Rotti, portiera di via Andreoli 1; di Manlio Giammona Indaco, proprietario fino al 19 dicembre 1991, assieme al fratello Ferdinando, dell'appartamento affittato all'ex AIAG per stabilirvi la sede d'ufficio; di Anna Petrillo, l'incaricata delle pulizie nell'ufficio dell'ex AIAG; di Ottavio Saviane, inquilino di via Poma 4; lettura in aula di una intervista di stampa e di un verbale d'interrogatorio del deceduto architetto Cesare Valle, inquilino della scala B di via Poma nel 1990; lettura in aula dei verbali d'interrogatorio del 1990 di 5 testimoni anch'essi deceduti nel corso dei 20 anni d'indagine. Tra questi, il colonnello dei carabinieri Giovanni Danese.
- 7 aprile 2010: deposizioni di Anita Baldi, direttore amministrativo dell'ex AIAG; di Luciano Menicocci, dipendente amministrativo dell'ex AIAG e tutor di Simonetta Cesaroni in via Poma; di Maria Luisa Sibilia, dipendente dell'ex AIAG e colei che ha riconosciuto il mazzo di chiavi sequestrato nell'agosto 1990 nella portineria della scala B di via Poma come quello di riserva in uso all'ufficio; di Giuseppina Faustini, dipendente dell'ex AIAG; di Riccardo Sensi, dipendente amministrativo dell'ex AIAG dal luglio 1987 all'aprile 1990. In questa udienza doveva essere ascoltato anche Salvatore Volponi, ma il teste ha nuovamente inviato un certificato medico al tribunale di Roma per giustificare ancora una volta la sua assenza (il legale di Volponi, avvocato Maria Antonietta La Mazza, ha chiesto alla corte di far calendarizzare la deposizione del teste verso la fine del dibattimento); lettura in aula di alcuni passaggi del verbale del deceduto Salvatore Sibilia, funzionario e ispettore regionale dell'ex AIAG e marito di Anita Baldi.
- 9 aprile 2010: deposizioni di Francesco Caracciolo di Sarno, presidente dell'ex AIAG; di Giulia Caracciolo di Sarno, figlia di Francesco Caracciolo di Sarno; di Luigina Berrettini, responsabile dell'ufficio personale dell'ex AIAG; di Mario Macinati, ex giardiniere delle fattorie di Tarano [Rieti] del presidente dell'ex AIAG Francesco Caracciolo Di Sarno; di Giuseppe Macinati, figlio di Mario Macinati.
- 7 maggio 2010: deposizioni di Flora De Angelis e Luigino Prili, marescialli dei carabinieri in servizio presso la sezione di Polizia giudiziaria del tribunale di Roma; ascoltata in aula una intercettazione telefonica del 23 ottobre 2008 tra Giuseppa De Luca, ex portiera di via Poma, e Anna Vanacore, la sua figliastra; ascoltate in aula una intercettazione ambientale ed una telefonica del 2007 riguardanti due testimoni citati dalla difesa dell'imputato; ricostruzione delle testimonianze del 2004-2007 sui tre alibi differenti dell'imputato; mostrate in aula due foto (una dell'imputato, datata 1990; l'altra, sempre datata 1990, di Fabio Forza, un inquilino della scala B di via Poma che l'ex portiera [della scala B di via Poma] Giuseppa De Luca credette d'aver visto uscire dal palazzo il pomeriggio del delitto); ripercorse le posizioni dei 29 ex sospettati, tutti scagionati dal test del DNA; dimostrata l'infondatezza di una telefonata anonima (opera di un poliziotto) nella quale si era parlato di un litigio tra Simonetta Cesaroni e un amico dell'imputato; smentite le vecchie ipotesi degli anni '90 sul coinvolgimento dei servizi segreti nel caso; chiarito un episodio riguardante un mazzo di fiori e uno sconosciuto.
- 12 maggio 2010: deposizioni di Simone Palombi, amico dell'imputato (primo testimone chiamato in causa da Busco nel 2004 a sostegno del suo primo alibi); Donatella Villani, amica di Simonetta Cesaroni; Sergio D'Aquino, fidanzato nel 1990 di Donatella Villani; Anna Rita Testa, amica di Simonetta Cesaroni; Marco Giusti, fidanzato nel 1990 di Anna Rita Testa; Nazzareno Fiorucci, amico di Simonetta Cesaroni; Francesca Persico, amica di Simonetta Cesaroni; Rita Surace, titolare nel 1990 del "Bar centrale ai Portici" (nel 1990 luogo di ritrovo dell'imputato, di Simonetta Cesaroni e dei loro amici). Acquisite agli atti un'intervista televisiva del 31 agosto 1990, rilasciata dall'ex portiere di via Poma Pietrino Vanacore, e una intervista audio pubblicata su un giornale il 4 settembre 1990, rilasciata da Raniero e Giuseppina Busco il 3 settembre 1990.
- 20 maggio 2010: deposizioni di Luigi Poli, amico dell'imputato (secondo testimone chiamato in causa da Busco nel 2007 a sostegno del suo secondo alibi, fornito dall'imputato dopo aver appreso, da una trasmissione televisiva del 2007, della smentita del primo alibi da parte di Simone Palombi); Fabrizio Priori, amico dell'imputato (indicato nel dicembre 2008, attraverso una segnalazione confidenziale anonima fatta dal fratello [un poliziotto] della moglie (Roberta Milletarì) dell'imputato, come il protagonista di un litigio con Simonetta Cesaroni; poi terzo testimone chiamato in causa nel 2007 a sostegno del secondo alibi di Busco); Franco Brucato, amico dell'imputato (indicato nel febbraio 2005 da Busco, assieme a Massimo Iacobucci e Marco Cappelletti, come una persona interessata a Simonetta Cesaroni); Vanessa Canali, cugina di Roberta Foschi (Roberta Foschi era nel 1990 la fidanzata di Fabrizio Priori); Pietro Camolese e Stefano Carucci, nel 1990 tecnici della ditta Insirio (ditta che nel 1990 forniva i programmi per computer in uso all'ex AIAG); Valerio Franchina e Piero Marinetti, esperti informatici che, su incarico conferito dalla Procura della Repubblica di Roma il 7 dicembre 2005, hanno esaminato il computer in uso nel 1990 a Simonetta Cesaroni nell'ufficio ex AIAG di via Poma.
- 7 giugno 2010: deposizioni di Giuseppa De Luca, ex portiera della scala B di via Poma e vedova di Pietrino Vanacore Mario Vanacore, figliastro di Giuseppa De Luca; Salvatore Volponi, datore di lavoro di Simonetta Cesaroni alla Reli S.a.s. nel 1990 (a causa delle sue gravi condizioni fisiche, dovute a marcata depressione e ad ansia, la sua convocazione si è limitata alla formalità di una questione procedurale in merito al suo esame, sollevata dal suo avvocato difensore, Maria Antonietta La Mazza. La deposizione di Volponi è stata posticipata all'udienza processuale del 19 luglio); Maria Di Giacomo e Anna Rita Pelucchini, amiche di Giuseppina Busco, la madre dell'imputato (quarto e quinto testimone chiamati in causa da Raniero Busco nel 2007 a sostegno del suo terzo alibi. Nei confronti di entrambe il Pubblico ministero Ilaria Calò ha chiesto alla corte di procedere per l'accusa di "Falsa testimonianza"); Giuseppina Busco, madre dell'imputato; Mauro Busco, fratello maggiore dell'imputato; Paolo Busco, fratello minore dell'imputato; Paola Lopizzo, una ginecologa che visitò Simonetta Cesaroni il 3 agosto 1990 prescrivendole una confezione di "Securgin" (pillole anticoncezionali). Rese pubbliche due denunce del 2000 a carico dell'imputato: il 18 marzo 2000, Raniero Busco colpì alla testa una sua vicina di casa nel corso di un litigio (denuncia per aggressione); il 16 dicembre 2000, Raniero Busco aggredì verbalmente la cognata (un'agente di polizia, moglie del fratello maggiore Mauro) nel corso di un litigio, tirandole poi sulla mano una insalatiera che le lasciò una cicatrice (denuncia per minacce e aggressione).
- 7 luglio 2010: deposizioni del generale dei carabinieri Luciano Garofano, comandante del R.i.s. (Reparto investigazioni scientifiche) dal 1994 al 2009 e del maggiore dei carabinieri Marco Pizzamiglio, comandante della sezione di biologia del R.i.s. (i due periti della Procura della Repubblica di Roma incaricati di svolgere perizie genetiche sui reperti del delitto Cesaroni); del professor Stefano Moriani, medico legale presso l'istituto di medicina legale dell'università degli studi di Roma (il perito della Procura della Repubblica di Roma incaricato di rielaborare la relazione autoptica del 1990 sul delitto Cesaroni, all'epoca firmata dal professor Ozrem Carella Prada, medico legale).
- 19 luglio 2010: deposizioni dei professori Ozrem Carella Prada e Stefano Moriani, medici legali; dei dottori Paolo Dionisi e Domenico Candida, odontoiatri; del capitano del R.i.s. Claudio Ciampini (i cinque periti della Procura della Repubblica di Roma incaricati di ricostruire il morso al capezzolo del seno sinistro di Simonetta Cesaroni, di analizzare l'arcata dentaria di Raniero Busco e di confrontare i segni del morso dato alla vittima durante il delitto con la struttura dell'arcata dentaria dell'imputato). Il datore di lavoro di Simonetta Cesaroni alla Reli S.a.s. nel 1990, Salvatore Volponi (nuovamente convocato, dopo le mancate deposizioni del 12 marzo-7 aprile-7 giugno), non si è presentato in aula per la terza volta e non ha testimoniato al processo per la quarta volta. Il suo avvocato, Maria Antonietta La Mazza, ha presentato un quarto certificato medico del suo cliente (nel quale si fa riferimento, come le volte precedenti, a marcata depressione e ansia e nel quale si consiglia di evitare qualsiasi situazione che possa creare stress). Il presidente della terza Corte d'Assise, Evelina Canale, calendarizza al 1 ottobre la nuova convocazione di Volponi ma contemporaneamente stabilisce che, in caso di nuovo impedimento, sarà applicato l'articolo 512 del codice di procedura penale, che prevede l'acquisizione delle dichiarazioni del testimone rese prima del processo, per sopravvenuta impossibilità di ripetizione.
- 1 ottobre 2010: deposizioni del generale dei carabinieri Luciano Garofano, comandante del R.i.s. dal 1994 al 2009, del maggiore dei carabinieri Marco Pizzamiglio, comandante della sezione di biologia del R.i.s. e del professor Vincenzo Lorenzo Pascali, direttore dell'istituto di medicina legale dell'università degli studi di Milano (i tre periti della Procura della Repubblica di Roma incaricati di svolgere una perizia genetica su tracce di sangue presenti sulla porta della stanza del delitto Cesaroni. Il professor Pascali aveva eseguito una prima analisi su un tassello della porta già nell'agosto del 1990). Presentati i risultati peritali su altri 7 reperti prelevati in via Andreoli e di fronte al civico 2 di via Carlo Poma rispettivamente l'8 ed il 16 agosto 1990; depositata la perizia della dottoressa spagnola Maria Victoria Lareu Huidobro, docente universitaria di medicina legale e studiosa di biologia, sulle macchie di sangue trovate sulla porta della stanza del delitto Cesaroni. Il datore di lavoro di Simonetta Cesaroni alla Reli S.a.s. nel 1990, Salvatore Volponi, è risultato nuovamente assente in aula a causa delle sue condizioni di salute. La terza Corte d'Assise, dopo essersi riunita in camera di consiglio, ha deciso di sospendere l'applicazione dell'articolo 512 del codice di procedura penale per accogliere la richiesta dell'avvocato Paolo Lorìa (legale dell'imputato) di disporre una perizia per accertare le condizioni di salute di Volponi e stabilire se il teste può o meno recarsi al processo per deporre. La perizia è stata affidata al professor Piero Rocchini (neuropsichiatra), il cui incarico verrà formalmente ufficializzato nell'udienza del 7 ottobre.
- 7 ottobre 2010: deposizioni del professor Giuseppe Novelli (ordinario di genetica presso l'università degli studi di Roma), del dottor Emiliano Giardina (assistente di genetica presso l'università degli studi di Roma), del dottor Emilio Nuzzolese (odontologo forense), del professor Giancarlo Umani Ronchi (dipartimento di medicina legale dell'università degli studi di Roma), i quattro consulenti dell'avvocato Paolo Lorìa (legale dell'imputato). Il dottor Emilio Nuzzolese, pur ipotizzando che la lesione sia suggestiva di un 'morso parziale', sottolinea che il fermacapelli rotto ritrovato sulla scena del crimine accanto alla vittima potrebbe essere uno dei possibili agenti causali della lesione sul capezzolo. Ufficialmente conferito al professor Piero Rocchini (neuropsichiatra) l'incarico di eseguire una perizia su Salvatore Volponi, al fine di accertare le condizioni di salute del teste e stabilire se questi potrà o no presentarsi al processo a deporre. La perizia si svolgerà l'11 ottobre e le conclusioni saranno esposte dal professor Rocchini alla terza Corte d'Assise nell'udienza del 20 ottobre.
- 20 ottobre 2010: deposizione del professor Piero Rocchini, neuropsichiatra, sulla perizia del Tribunale riguardante lo stato di salute mentale del teste Salvatore Volponi. Il perito della Corte conclude che Volponi, nonostante è affetto da depressione bipolare, è in grado di testimoniare al processo, poiché ha una buona lucidità, una buona capacità rievocativa, una buona capacità di ribattere e una buona capacità empatica. Il professore ha però sottolineato che Volponi dovrà essere sentito facendo in modo da evitargli sovraccarichi emotivi (viene consigliata la presenza di un medico nell'aula processuale), poiché il disturbo bipolare di cui soffre e una componente fobico ossessiva che è in lui presente dall'età di 30 anni lo rendono un soggetto particolarmente fragile. La terza Corte d'Assise fissa la deposizione di Salvatore Volponi all'udienza del 12 novembre e aggiorna alla stessa data la ripresa del dibattimento processuale, in seguito al mancato raggiungimento di un accordo, tra il Pubblico ministero Ilaria Calò e l'avvocato Paolo Lorìa, sulle deposizioni odierne dei testi citati dalla difesa.
- 12 novembre 2010: deposizione di Salvatore Volponi, datore di lavoro di Simonetta Cesaroni alla Reli S.a.s. nel 1990; interrogatorio processuale di Raniero Busco, l'imputato.
- 17 novembre 2010: deposizioni di Nicola Cavaliere, capo della Squadra Mobile della Questura di Roma nel 1990; di Antonio Del Greco, capo della Sezione Omicidi della Squadra Mobile della Questura di Roma nel 1990; di Corrado Carboni, direttore di segreteria del comitato regionale Lazio dell'ex AIAG; di Anna Angelone, moglie di Mario Macinati (l'ex giardiniere delle fattorie di Tarano [Rieti] del presidente dell'ex AIAG Francesco Caracciolo di Sarno); di Giuseppe Carrino e Raffaello Lisi, colleghi di lavoro dell'imputato; di Giulia Pierantonietti, vicina di casa dell'imputato e madre di Alessandro Biancini (un amico dell'imputato, convocato all'udienza del 29 novembre).
- 29 novembre 2010: deposizioni di Alessandro Biancini, amico dell'imputato; di Giampiero Marzi, giornalista di una radio privata, autore di una intervista audio (pubblicata su un giornale il 4 settembre 1990) rilasciata da Raniero e Giuseppina Busco il 3 settembre 1990.
- 21 dicembre 2010: discussione finale del Pubblico ministero Ilaria Calò [illustrati i primi 12 punti della relazione conclusiva].
- 7 gennaio 2011: discussione finale del Pubblico ministero Ilaria Calò [illustrati gli ultimi 6 punti della relazione conclusiva; esposta la richiesta di condanna dell'imputato; esposta la richiesta della pena da applicare].
- 14 gennaio 2011: discussione finale dell'avvocato Lucio Molinaro (legale di parte civile di Anna Di Giambattista).
- 19 gennaio 2011: discussione finale degli avvocati Federica Mondani e Massimo Lauro (legali di parte civile di Paola Cesaroni).
- 20 gennaio 2011: discussione finale dell'avvocato Paolo Lorìa (legale dell'imputato).
- 26 gennaio 2011: controrepliche del Pubblico ministero Ilaria Calò; dell'avvocato Lucio Molinaro (legale di parte civile di Anna Di Giambattista); dell'avvocato Federica Mondani (legale di parte civile di Paola Cesaroni); dell'avvocato Paolo Lorìa (legale dell'imputato). Ingresso della terza Corte d'Assise di Roma in Camera di consiglio.
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