sabato 15 giugno 2013

La pista dello "Zio Giuseppe"


Nonostante tutto però, i genitori di Wilma Montesi erano certi dell'innocenza di Piero Piccioni. E il 30 settembre su Il Messaggero il giornalista Fabrizio Menghini (che aveva seguito il caso con continuità) avanzò la velata ipotesi che vi potessero anche essere indizi in un'altra direzione, ovvero indizi che avrebbero potuto accusare il giovane zio della vittima, Giuseppe Montesi. Il giovane sarebbe stato molto attaccato alla ragazza, se non addirittura invaghito di lei, e possedendo un'auto avrebbe potuto portarne il cadavere sul luogo del ritrovamento.

L'ipotesi venne avanzata con tono sarcastico, ma fu presa seriamente dall'opinione pubblica per via delle parole del leader socialdemocratico Giuseppe Saragat, che sull'Avanti! affermò che il caso era vicino ad una svolta drammatica e alla rivelazione del colpevole.

Anche il comportamento evasivo di Giuseppe Montesi contribuì a rendere credibile una tesi basata su mere illazioni: inizialmente, infatti, egli non volle dire dove si trovava la notte dell'omicidio. In seguito, nell'interrogatorio coi giudici, Giuseppe Montesi ammise che stava trascorrendo la serata con la sorella della sua fidanzata.

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