lunedì 17 giugno 2013

Gli anni settanta



Pier Paolo Pasolini

Durante l'estate del 1970 scrisse la sceneggiatura di dieci novelle tratte, tra quelle tragico-comiche, dal Decamerone che ambienterà nel mondo napoletano.

Il trittico della vita


Vuole essere Il Decameron il primo del trittico che Pasolini "dedica alla vita". Seguiranno infatti I racconti di Canterbury e Il fiore delle Mille e una notte.



Nel settembre dello stesso anno iniziò a girare a Casertavecchia le prime riprese per proseguire, con Ser Ciappelletto, a Napoli e a Bressanone. Era la prima volta che appariva in un film il corpo nudo di un uomo.

« Il corpo: ecco una terra non ancora colonizzata dal potere. »

Nel frattempo si propose di pubblicare tutte le sue poesie, dal primo libretto in lingua friulana del 1942 al volume che non ancora era stato pubblicato Trasumanar e organizzar, e intitolarlo Bestemmia.

All'inizio del 1971 realizzò un documentario, dal titolo 12 dicembre, con la collaborazione di alcuni impegnati di "Lotta continua" sul tema della strage alla Banca dell'Agricoltura di Milano e a marzo presta il suo nome come direttore responsabile dello stesso quotidiano. Ad aprile venne denunciato per "istigazione a delinquere e apologia del reato", ma non dimostrò di essere preoccupato e scrisse:

« Se mi mettono in carcere, non me ne importa affatto. È una cosa di cui non mi curo: per me non fa nessuna differenza, nemmeno dal punto di vista economico. Se finirò in prigione, avrò modo di leggere tutti i libri che altrimenti non sarei mai riuscito a leggere. »

Scrisse nel frattempo una recensione a "Satura" di Montale e in aprile uscì la sua ultima raccolta di poesie Trasumanar e organizzar accolta da lettori e critici distratti.
Si accinse a scrivere la sceneggiatura dei Racconti di Canterbury tratti da Chaucer e il 28 giugno al Festival di Berlino, "Il Decameron" ottenne il secondo premio.

Sempre nel giugno 1971 fu tra i firmatari della lettera aperta pubblicata sul settimanale L'Espresso sul caso Pinelli.

Nel 1972, accolto dalla solita indifferenza da parte della critica, pubblicò la raccolta di saggi Empirismo eretico e continuò a lavorare al romanzo Petrolio, del quale, in tre anni, aveva compilato più di cinquecento pagine dattiloscritte e che pensò dovesse impegnarlo: "forse per il resto della mia vita".

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Intanto, dopo le nove settimane impegnate alle riprese in Inghilterra di "Canterbury", iniziò durante l'estate, senza attendere che il film uscisse nelle sale, a lavorare alla terza parte della trilogia tratta dalle novelle delle Mille e una notte e fece diversi sopralluoghi in Egitto nello Yemen, in Persia, in India e in Eritrea.

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