sabato 15 giugno 2013

Mostro di Bargagli

Mostro di Bargagli è la denominazione comunemente usata per indicare l'autore o gli autori di una serie di sette omicidi avvenuti tra 1944 e il 1985 a Bargagli, un paese sulle colline genovesi della val Bisagno, in Liguria.
 
 
Mostro di Bargagli
Vittime accertate 27 vittime attribuite (23 ufficiali)
Periodo omicidi 14 febbraio 1944 - 30 luglio 1983
Luoghi colpiti Bargagli (GE)
Metodi uccisione Sprangate, impiccagione, bombe, fucile da caccia
Provvedimenti Mai catturato nel caso non sia mai stato individuato, gli omicidi si sono conclusi con la morte di Francesco Pistone. Comunque vien considerata come colpevole degli omicidi la "Banda dei Vitelli".
Periodo detenzione Tutti gli imputati della "Banda dei Vitelli" vennero processati per gli omicidi dell'appuntato Carmine Scotti nel 1984, ma vennero subito liberati per gli effetti dell'indulto del 1953.
Mostro di Bargagli è la denominazione comunemente usata per indicare l'autore o gli autori di una serie di sette omicidi avvenuti tra 1944 e il 1985 a Bargagli, un paese sulle colline genovesi della val Bisagno, in Liguria.
Panorama di Bargagli (GE), luogo degli omicidi.
Le tipologie degli omicidi non presentano un vero e proprio "status" che permetta di determinare i moventi di uccisione delle vittime: esse venivano infatti uccise con colpi di pistola e i motivi appaiono tuttora da chiarire, sebbene si sospettino coinvolgimenti di episodi avvenuti durante la Seconda Guerra Mondiale inerenti al fascismo e ai partigiani. Poiché il periodo in cui sono stati commessi gli omicidi è stato lungo e le conclusioni poche si è sospettato di più mostri, come un'"associazione oscura per delinquere" organizzata. Le vittime sono innumerevoli tutte accertate: Bargagli era divenuta così una "cittadina degli orrori" per gli anni in cui il serial killer o i serial killer colpirono la zona. Più che un vero e proprio serial killer (che negli ambiti psicologici sarebbe chi "uccide per il gusto di farlo") gli episodi legati al mostro/i avrebbero moventi di avidità e/o di non far scoprire fatti avvenuti in copertura (precedenti omicidi, stragi, doppi giochi in guerra ecc.); per questo alcuni psicologi tendono a definire il Mostro di Bargagli non tanto come un serial killer quanto come un assassino.
Le indagini della magistratura scoprirono successivamente che gli omicidi attribuibili al mostro od ai mostri sono 23 e che, a partire dall'immediato dopoguerra, sono collegati ad un unico episodio originante. Tale episodio sarebbe collegato alla sparizione di un "tesoro" costituito da banconote, gioielli ed oro sulle colline di Bargagli trasportato da truppe naziste e repubblichine in fuga da Genova il 25 aprile 1945 durante la liberazione.
Nel fatto sarebbe coinvolta anche la cosiddetta "Banda dei Vitelli", un gruppo che faceva profitti con la vendita al mercato nero di carni e che, durante la liberazione, si era affiliato al movimento della resistenza con lo scopo di trarne un personale beneficio. Si presume che la "banda dei vitelli" si sia impossessata di parte di quel tesoro e negli anni successivi abbia minacciato e/o ammazzato chiunque avesse avuto l'intenzione di rivelare l'accaduto.
Modi e autori della sparizione del tesoro avvenuta tra il 25 ed il 27 aprile 1945, in cui sono coinvolti oltre che gruppi criminali pseudo partigiani e milizie nazifasciste in fuga anche truppe di liberazione alleate giunte in zona e partigiani della "Cichero" al comando di Aldo Gastaldi ad osservare gli eventi sulle montagne circostanti, non vennero mai messi in chiara luce e tuttora rimangono tra i misteri insoluti dell'immediato dopoguerra.
Le indagini della magistratura degli anni settanta e ottanta non portarono a nessun risultato concreto e la storia venne archiviata, anche perché molte delle persone coinvolte nei fatti sono emigrate o sono morte

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