Mostro di Bargagli
Mostro di Bargagli
è la denominazione comunemente usata per indicare l'autore o gli autori di una
serie di sette omicidi avvenuti tra 1944 e
il 1985 a Bargagli, un paese sulle colline genovesi della
val Bisagno, in Liguria.
Mostro di Bargagli
Vittime accertate
27 vittime attribuite (23 ufficiali)
Periodo omicidi
14 febbraio 1944 - 30
luglio 1983
Luoghi colpiti
Bargagli (GE)
Metodi uccisione
Sprangate, impiccagione, bombe, fucile da caccia
Provvedimenti
Mai catturato nel caso non sia mai stato individuato, gli omicidi si sono
conclusi con la morte di Francesco Pistone. Comunque vien considerata come
colpevole degli omicidi la "Banda dei Vitelli".
Periodo detenzione
Tutti gli imputati della
"Banda dei Vitelli" vennero processati per gli omicidi dell'appuntato Carmine
Scotti nel 1984, ma vennero subito liberati
per gli effetti dell'indulto del 1953.
Mostro di Bargagli
è la denominazione comunemente usata per indicare l'autore o gli autori di una
serie di sette omicidi avvenuti tra 1944 e
il 1985 a Bargagli, un paese sulle colline genovesi della
val Bisagno, in Liguria.
Panorama di Bargagli (GE), luogo degli omicidi.
Le tipologie degli
omicidi non presentano un vero e proprio "status" che permetta di determinare i
moventi di uccisione delle vittime: esse venivano infatti uccise con colpi di pistola e i motivi appaiono tuttora da
chiarire, sebbene si sospettino coinvolgimenti di episodi avvenuti durante la Seconda Guerra Mondiale inerenti al fascismo e ai partigiani. Poiché il
periodo in cui sono stati commessi gli omicidi è stato lungo e le conclusioni
poche si è sospettato di più mostri, come un'"associazione oscura per
delinquere" organizzata. Le vittime sono innumerevoli tutte accertate: Bargagli
era divenuta così una "cittadina degli orrori" per gli anni in cui il serial killer o i serial
killer colpirono la zona. Più che un vero e proprio serial killer (che negli
ambiti psicologici sarebbe chi "uccide per il gusto di farlo") gli episodi
legati al mostro/i avrebbero moventi di avidità e/o di non far scoprire fatti avvenuti in
copertura (precedenti omicidi, stragi, doppi giochi in guerra ecc.); per questo
alcuni psicologi
tendono a definire il Mostro di Bargagli non tanto come un serial killer quanto
come un assassino.
Le indagini della
magistratura scoprirono successivamente che gli omicidi attribuibili al mostro
od ai mostri sono 23 e che, a partire dall'immediato dopoguerra, sono collegati
ad un unico episodio originante. Tale episodio sarebbe collegato alla sparizione
di un "tesoro" costituito da banconote, gioielli ed oro sulle colline di
Bargagli trasportato da truppe naziste e repubblichine in fuga
da Genova il 25 aprile 1945
durante la liberazione.
Nel fatto sarebbe
coinvolta anche la cosiddetta "Banda dei Vitelli", un gruppo che faceva profitti
con la vendita al mercato
nero di carni e che, durante la liberazione, si era affiliato al movimento
della resistenza con lo scopo di trarne un
personale beneficio. Si presume che la "banda dei vitelli" si sia impossessata
di parte di quel tesoro e negli anni successivi abbia minacciato e/o ammazzato
chiunque avesse avuto l'intenzione di rivelare l'accaduto.
Modi e autori della
sparizione del tesoro avvenuta tra il 25 ed il 27 aprile 1945, in cui sono
coinvolti oltre che gruppi criminali pseudo partigiani e milizie nazifasciste in fuga anche truppe di
liberazione alleate giunte in zona e
partigiani della "Cichero" al comando di Aldo Gastaldi ad osservare gli eventi sulle
montagne circostanti, non vennero mai messi in chiara luce e tuttora rimangono
tra i misteri insoluti dell'immediato dopoguerra.
Le indagini della
magistratura degli anni settanta
e ottanta non portarono a nessun
risultato concreto e la storia venne archiviata, anche perché molte delle
persone coinvolte nei fatti sono emigrate o sono morte

Panorama di Bargagli (GE), luogo degli omicidi.
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