venerdì 14 giugno 2013

Polemiche 


La celebre foto raffigurante l'agente Giovanni Santone in borghese armato durante gli scontri. Alla sua destra un funzionario e un agente in divisa

La lapide in ricordo di Giorgiana Masi posta su Ponte Garibaldi a Roma

L’allora ministro dell'interno Francesco Cossiga fu coinvolto in aspre polemiche per l'inadeguata gestione dell'ordine pubblico (vi sono fotografie che mostrano agenti in borghese mimetizzati tra i manifestanti che parrebbero, secondo alcune interpretazioni, sparare ad altezza d'uomo). Lo stesso Cossiga si dichiarò pronto a dimettersi al manifestarsi di una condizione: avere "le prove che la polizia aveva sparato". Nel 2003 dichiarò, però: "Non li ho mai detti alle autorità giudiziarie e non li dirò mai i dubbi che un magistrato e funzionari di polizia mi insinuarono sulla morte di Giorgiana Masi: se avessi preso per buono ciò che mi avevano detto sarebbe stata una cosa tragica".

In un'intervista al Corriere della Sera del 25 gennaio 2007 l'ex ministro dell'Interno dichiarò di essere una delle cinque persone che sono a conoscenza del nome dell'assassino.

La storia della morte di Giorgiana Masi è stata presa a simbolo di molte lotte giovanili contro presunte ingiustizie della polizia e della politica ed è ancora oggi oggetto di forte polemica.

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