La manifestazione
All’iniziativa si
unirono anche i simpatizzanti di quello che verrà poi chiamato movimento del '77
e gli appartenenti a varie formazioni della sinistra extraparlamentare, per
protestare contro la diminuzione degli spazi di espressione politica e il clima
repressivo nei loro confronti. Alla manifestazione erano presenti circa 5.000
agenti delle forze dell'ordine in assetto antisommossa, coadiuvati da agenti in
borghese, il cui coordinamento operativo era stato messo a punto nel corso di
una riunione al Viminale, il precedente 3 maggio. Nella
giornata scoppiarono diversi incidenti, con il lancio di bombe incendiarie e
colpi d’arma da fuoco. Nei giorni successivi diverse persone, tra i quali Marco Pannella,
sottolinearono nelle loro dichiarazioni la presenza di agenti in borghese
nascosti tra i dimostranti.
Intorno alle 19.00,
alcuni parlamentari mediarono con le forze dell’ordine, per consentire ai
manifestanti di evacuare la zona verso Trastevere. Il consenso fu in realtà
apparente: da quel momento gli incidenti si fecero più gravi., Durante
l’evacuazione, fumogeni e colpi di pistola vennero esplosi, apparentemente da Ponte
Garibaldi. La situazione si fece confusa, i
manifestanti iniziarono a fuggire. Il primo a essere ferito fu l’allievo
sottufficiale dei Carabinieri Francesco Ruggeri . Poco
dopo, alcuni presenti videro la Masi cadere a terra “come fosse inciampata” e venire caricata su un'auto per essere
trasportata all’ospedale. Il bilancio finale della giornata vide la morte della
Masi e il ferimento di altre otto persone, fra cui una donna – Elena Ascione -
ferita a una coscia e un allievo sottufficiale dei carabinieri – Francesco
Ruggeri o Ruggero a seconda delle fonti – ferito a un polso.
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