venerdì 14 giugno 2013

La manifestazione


All’iniziativa si unirono anche i simpatizzanti di quello che verrà poi chiamato movimento del '77 e gli appartenenti a varie formazioni della sinistra extraparlamentare, per protestare contro la diminuzione degli spazi di espressione politica e il clima repressivo nei loro confronti. Alla manifestazione erano presenti circa 5.000 agenti delle forze dell'ordine in assetto antisommossa, coadiuvati da agenti in borghese, il cui coordinamento operativo era stato messo a punto nel corso di una riunione al Viminale, il precedente 3 maggio. Nella giornata scoppiarono diversi incidenti, con il lancio di bombe incendiarie e colpi d’arma da fuoco. Nei giorni successivi diverse persone, tra i quali Marco Pannella, sottolinearono nelle loro dichiarazioni la presenza di agenti in borghese nascosti tra i dimostranti.

Intorno alle 19.00, alcuni parlamentari mediarono con le forze dell’ordine, per consentire ai manifestanti di evacuare la zona verso Trastevere. Il consenso fu in realtà apparente: da quel momento gli incidenti si fecero più gravi., Durante l’evacuazione, fumogeni e colpi di pistola vennero esplosi, apparentemente da Ponte Garibaldi. La situazione si fece confusa, i manifestanti iniziarono a fuggire. Il primo a essere ferito fu l’allievo sottufficiale dei Carabinieri Francesco Ruggeri . Poco dopo, alcuni presenti videro la Masi cadere a terra “come fosse inciampata” e venire caricata su un'auto per essere trasportata all’ospedale. Il bilancio finale della giornata vide la morte della Masi e il ferimento di altre otto persone, fra cui una donna – Elena Ascione - ferita a una coscia e un allievo sottufficiale dei carabinieri – Francesco Ruggeri o Ruggero a seconda delle fonti – ferito a un polso.

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