I presunti intrecci con la Banda della Magliana ed il SISMI
Tra le piste
alternative seguite subito dopo l'omicidio vi è anche quella di un omicidio
voluto e poi effettuato da parte della Banda della Magliana. Si dice infatti che
Simonetta Cesaroni avesse scoperto quasi per caso negli archivi della stessa
A.I.A.G. degli importantissimi e segretissimi documenti che testimoniavano dei
presunti favori fatti dalla stessa A.I.A.G. ed altri enti edili a favore della
Banda della
Magliana con il benestare del Vaticano, territorio in cui vi erano alcuni
edifici "prestati" alla banda, con la complicità del SISMI. La pista in un primo momento
sembrava la più "veritiera" soprattutto quando alcuni testimoni dissero di aver
notato poco dopo l'omicidio 3 personaggi (mai identificati) esattamente sotto la
palazzina della Cesaroni che per il loro modo di fare e per il loro
abbigliamento potevano essere membri del SISMI. Infatti pochissimo tempo prima vennero scoperti i
legami tra la Banda della Magliana ed i servizi segreti
dove fu rilevato come il SISMI ormai aveva dei forti rapporti con la banda.
Questa pista
successivamente venne gradualmente abbandonata in quanto le indagini non
portarono a nulla di provato e questi eventuali documenti trovati dalla Cesaroni
non sono stati mai trovati. In aggiunta questi eventuali edifici utilizzati
dalla Banda
della Magliana in territorio Vaticano non sono mai stati rintracciati ed
identificati. Altre ipotesi per avvalorare la nullità della pista sono
un'incongruenza di date tra il declino definitivo della Banda della
Magliana che viene fatto coincidere con l'omicidio di Enrico De Pedis
avvenuto il 2 febbraio 1990 e la data dell'omicidio di Simonetta Cesaroni
avvenuto il 7 agosto 1990. Più precisamente si crede che ormai la banda non
avesse più potere influente sui servizi segreti rendendo impossibile una
commissione per un omicidio
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