Ruggero Pascoli
Ruggero Pascoli
(Ravenna, 24 marzo 1815 – Savignano sul
Rubicone, 10 agosto 1867) è stato il padre del poeta Giovanni Pascoli, amministratore della tenuta
della "La Torre" dei principi Torlonia, assassinato, ufficialmente da ignoti, nel 1867. L'omicidio fu opera probabilmente di
criminali ed estremisti politici, assoldati da un rivale di lavoro, malavitoso
del luogo. La tragica vicenda di Ruggero e della sua famiglia influì
pesantemente sulla psicologia del futuro poeta.
Ruggero Pascoli era
figlio di Giacomo Pascoli e di sua moglie Margherita, di Ravenna; rimasto orfano
a nove anni, fu cresciuto dagli zii Luigi e Giovanni. Quest'ultimo, vedovo che
aveva perso anche il figlio Ferdinando, in pratica lo adottò. Lo zio Giovanni
era amministratore della Torre. Ruggero sposò nel 1849 Caterina Vincenzi Alloccatelli, appartenente ad una
famiglia della piccola nobiltà rurale di San Mauro di Romagna, oggi San Mauro
Pascoli.
I coniugi fissarono la
loro dimora nella casa di lei, in paese. Nell'arco di undici anni di unione
nacquero ben dieci figli, a cui diede i nomi dei nonni e degli zii: Margherita,
Giacomo, Luigi, Giovanni, Raffaele, Alessandro Giuseppe, Carolina, Ida, Ida
detta Idina (da adulta solo Ida) e Maria detta Mariù. Due, Carolina e Ida,
morirono ancora piccole.
Nonostante i numerosi
impegni familiari e di lavoro (fu Comandante civico, fino a quando succedette
allo zio come amministratore dei Torlonia), Ruggero garantì il proprio impegno
come assessore comunale nel 1861, come
consigliere nel 1862, di nuovo come
assessore l'anno successivo e nuovamente come consigliere l'anno dopo, fino al
giorno della sua scomparsa, avvenuta il 10 agosto 1867.
Esponente dei gruppi repubblicani, passò poi ai liberali, probabilmente come
condizione per avere il lavoro di amministratore.
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